Alla morte di Francesco Redi, Antonio Vallisnieri diventa il principale corrispondente di Giacinto Cestoni. Il risultato di questa fitta rete di comunicazioni è sicuramente l’Epistolario Cestoni-Vallisnieri, cioè più di 500 lettere inviate da Cestoni e raccolte da Vallisnieri (qualcuna la potete leggere anche in questo sito), ma soprattutto questa Stampa che è l’unico tentativo ‘pubblico’ di rendere giustizia al lavoro di Cestoni mentre lo speziale era in vita. Allievo di Marcello Malpighi, che aveva compreso da subito le qualità di Cestoni, Antonio Vallisnieri, nella sua opera di demolizione di alcune infelici intuizioni di Redi, pubblica questo libretto che mette a confronto la Stampa Redi (cioè le Osservazioni) e la lettera 328 del 15 gennaio del 1710 in cui Cestoni delinea con una precisione maniacale ogni piccolo aspetto del lavoro che lo ha portato alla Scoperta. Una terza parte della Stampa riporta 17 confutazioni del lavoro di Francesco Redi che Vallisnieri utilizza per chiudere il cerchio intorno al lavoro non sempre ineccepibile del medico aretino.