Giovanni Cosimo Bonomo
L’immagine che vedete non è quella di Cosimo Bonomo, perché di immagini di Bonomo non ne esistono; e neanche avreste sentito mai parlare di questo giovane, talentuoso medico, se non fosse apparso nel frontespizio delle Osservazioni.
Nessuno potrà mai dire quanta parte di quel talento abbia effettivamente guidato la Scoperta dell’eziologia acarica della scabbia, ma quasi tutti gli studiosi concordano sul fatto che la scoperta sia da attribuire al medico livornese.
L’idea che si è fatta il Professore a riguardo (e che trovate in LIR), è un po’ differente.

‘usato’, ma ‘usato’ molto bene
Nella sua breve esistenza, che durerà 30 anni – era nato nel 1666 e morirà nel 1696 – Bonomo è considerato da molti l’autore della scintilla che ha dato vita alla biologia moderna. Studi rapidi e densi, Bonomo ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione medica quando ha da poco compiuto i 17 anni. Nel 1684 comincia a frequentare la spezieria di via Greca. Il padre Stefano, francese di origine, speziale anche lui, lo mandò fare pratica nella spezieria di Cestoni che forse lo aveva incontrato nel suo soggiorno a Marsiglia. Bonomo avrà una vita precaria, sempre attraversata da eventi poco favorevoli e punteggiata da episodi di malattia tanto frequenti da minarne fin da giovane la salute. Grazie all’interessamento di Redi, divenne medico personale di Anna Maria Luisa, andata in sposa all’Elettore del Palatinato, Giovanni Guglielmo II, ma si ammalò definitivamente e fu costretto a tornare in patria, dove morì giovanissimo. Di Bonomo non sono rimasti ritratti e per secoli qualcuno ha anche sostenuto che non fosse mai esistito.
“Bonomo non è un’invenzione, Bonomo ha avuto i suoi meriti: ma da qui a pensare che sia stato lui a scoprire l’eziologia acarica della scabbia, ce ne passa: ti ricordi a come eri tu, a 20 anni?”. L’opinione del Professore su Bonomo, che ritrovate anche nel libro, è tranchant, non può essere diversamente. Bonomo, secondo il Professore è stato usato, consapevolmente, ma usato. “C’era bisogno di uno che ci mettesse la faccia, che facesse il lavoro sporco, che servisse da paravento, nel caso che… “, Be’, il resto sta nel libro 😉

…si farà onore…

"«...credo che questo giovane si farà onore, perché vi sono pochi che intendono i fondamenti della medicina come lui», F. Redi, 1811, cit., vol. IV, pp. 379-380"
– Francesco Redi

"Il lavoro è tutto del Cestoni, e questo Dottor Bonomo è un buon'uomo veramente, ed assiste al Cestoni, ed è giovane di buon gusto, e di buon' giudizio nel medicare.”
– Lettera n. 645 del 7 settembre 1687, Epistolario Malpighi (scritta da Lorenzo Bellini)

"...SIG. SI FUI IO CHE FECI SCRIVERE DAL BONOMO AL SIG. LANCISI, PERCHÉ IL BONOMO NON AVEVA TAL TALENTO, NE SAPEVA QUELLO, CHE SI FACESSE; NE ESSO AVEVA PARTE ALCUNA IN QUELLE OS- SERVAZIONI, SOLO, CHE ERA MIO SCOLARE, E L’INSEGNAVO."
– Epistolario C_V – Lett. xxx del 8.12.1713

"L'hai letto il Manoscritto, sì? mi vuoi dire che la mano che lo ha scritto è la stessa che lo ha firmato? Mi vuoi prendere in giro? Quella roba lì l'ha scritta Cestoni: l'unica cosa che ha fatto Bonomo è la Firma.”
– Il Professore, 2017

i post su Bonomo
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La Dissertazione apologetica fra G. C. Bonomo e G. M. Lancisi intorno ai vermi osservati nella rogna, raccoglie il carteggio tra Bonomo (Cestoni) e Lancisi che va dal 4 agosto al 15 ottobre del 1687. Non provate a cercala, tanto è impossibile da trovare; la biblioteca...